Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/90

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qui a ragione moltissima maraviglia in ogni forestiero che viene a vedere questo paese. A dispetto nondimeno di tutte queste belle cose, io non vorrei barattare il nostro meschino Bergamo per tutte quante le grandezze di questa dominante: chiamatemi pazzo quanto volete. Oltre che a ciascun uomo aggrada piú la propia patria, sia misera quanto si vuole, che non ogn’altra patria, perché in quella si gode migliaia di domestiche dolcezze che non potrebbe godere in qualunque altra; e’ vi sono poi anche certi modi e certe usanze e certi costumi qui, che non si confanno troppo coH’umore d’un uomo fatto alla mia foggia. Un bergamasco abborracciato giú alla grossa, come son io, non c’è verso che possa gustare, se non de’ modi e delle usanze e de’ costumi semplici semplici. Io odio i troppi vezzi e le troppe smancerie nel conversare, e mi diletto unicamente d’un trattare aperto, compagnevole e pieno d’amore e sfavillante, per cosi dire, d’allegria, quale si costuma nella cittá nostra; e mi sento propio soffocare se non dico ogni bene del bene e ogni male del male, subito che mi s’affaccia alla vista, agli orecchi e alla fantasia. Ma in Torino la faccenda va molto altramente, ché vi fa duopo starsi maisempre sul contegnoso, sul rispettoso, sul cerimonioso, e dire i fatti nostri a once, a dramme, a scrupoli; e bisogna sorridere di frequente senza averne voglia, e far arco delle schiene a mille impeciati che ti salutano con simmetria e che ti abbindolano con un parlare delle calcagna piuttosto che del cuore. A chi sta poco tempo in un paese non può certamente riuscir facile il determinare quanto contenga di virtú e di vizio e quanto di sapere e di ignoranza, perché uno straniero non può se non vedere ed esaminare ogni cosa alla sfuggita e frettolosamente. Vi voglio dire con tutto ciò, signor Francesco, che in questi due mesi passati mi sono troppe volte sentito cascar il fiato ascoltando queste genti parlar di lettere e d’amore, principali topici del discorso giornaliero dappertutto dove non v’è un commercio vasto o una guerra attualmente viva. Rispetto all’amore, e’ m’è parso che quasi ognuno di questi torinesi si creda obbligato in coscienza, sempre che s’accosta ad una donna giovane e vistosa, di mostrarsi