Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/144

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tutte le feste, dove il suo titolo e la sua eleganza potevano renderlo accetto, e amava ogni stagione un paio di ragazze, con preferenza spiccata per le più ricche borghesi, e, tra queste, per le figlie uniche. Il bel giovane serio, gran cavaliere, parlatore discreto ed efficace a quattr’occhi, non amante delle arguzie, nè dei discorsi chiassosi, solamente disposto a sorrider breve quando sentiva le arguzie e i motti festosi degli altri, faceva allora il suo giuoco doppio. O vinceva la partita, e collocava la sua corona di nove perle sopra un sacco di napoleoni; o la perdeva, e restava con l’aureola di amante sfortunato, ma rispettabile e degno di consolazioni. Qual donna non doveva essergli riconoscente, sapendo di essere stata la sua prima e infelicissima fiamma? Ci sono tanti tesori di pietà, nel cuore di una donna, e si spargono così facilmente, quando la donna è inesperta! Perchè non crederebbe ella, infine, alla sincerità di un affetto che si manifestò nelle forme più nobili quando ella era libera, e che non ebbe esito felice per colpa di circostanze malaugurate, non imputabili a lui?