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— Conte, — diss’egli, vedendo la necessità di ridere, anche a rischio di farlo stizzire, — lei, così allegro gentiluomo per solito, si butta oggi alla filosofia?
— Mi hanno mutato, Gonzaga, mi hanno mutato in un giorno. Infine, sì, sono sempre stato un buontempone, uno sbadato, e se si vuole, diciamo pure un uomo leggero. Ancora ieri seguivo il precetto del quinto Evangelio: “Non voler fatto a sè quel che si farebbe agli altri.„ È questa la massima che ha più credito nel mondo.
— Pur troppo! — esclamò il Gonzaga. — Ma ella, per uno, si corregge?
— Per forza. Mi mettono tra le vittime! Ma vivaddio, qui c’è un’infame calunnia.
— Ah, meno male! Lo vede anche lei, che questa letteraccia è un tessuto di bugie?
— Per metà ne ho avuto la prova.
— Come?
— Andando a vedere coi miei occhi. A farlo apposta, nella scala che mi è stata indicata abitano persone conosciute. Sono salito al secondo piano, quello che dovrebbe