Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/309

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I NUOVI ROMANZI DI ANTON GIULIO BARRILI.


Il critico più potente dei nostri giorni, il Bonghi, fra gli studi d'ogni genere a cui attende, si diverte anco a leggere i romanzi moderni, e li legge come nessun altro, giacchè li analizza e ne dà dei giudizi veramente originali ed arguti come ogni cosa sua. Non ha risparmiato le critiche al LETTORE DELLA PRINCIPESSA; ma per concludere che “si legge con piacere, e alle critiche che se ne può fare, non si pensa se non dopo averlo finito di leggere.„ (La Coltura) È quel che si può dire di tutti i romanzi del Barrili.

Ed è quel che è costretto a pensare press'a poco un altro critico severo, che è il signor G. A. CESAREO, di scuola affatto diversa. Il che bisogna aver presente quando si leggono le sue parole:

“Il Barrili cominciò veramente anche prima che il naturalismo recasse in Italia il suo grave bagaglio di tesi, di definizioni e di regole; ma progredendo, divenne più esperto, più franco, più amabile, ed ogni giorno guadagna terreno.

“Egli compensa il difetto di solidità de' suoi lavori con una grazia, una snellezza, una semplicità che innamora. — Certo, non ha quella tragica potenza di situazioni onde il lettore rimane anelante e perplesso: certo non sa dare ai suoi personaggi quello scultorio rilievo che li rende indimenticabili: certo non descrive con quell'animata efficacia di particolari sensibili, la quale sembra quasi evocare il paesaggio, no, ma il suo racconto si svolge vario d'avventura in avventura, e non s'indugia mai e senza scoter mai troppo il lettore, sa tenerlo desto ed attento sino alla fine.