Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/127

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— Ah, signore, una miseria! Iersera, che Lei non c’era, appena una lira e venti! —

Poveraccio! Iersera i miei cavalieri hanno dunque lesinato perfino i due soldi?

— Una lira e venti! — rispondo. — C’è da morire. Io per questa sera ve ne dò dieci; sì, dieci, ed eccole qua; ma ad un patto.

— Comandi, illustrissimo, comandi.

— Che questa sera non mandiate attorno il piattellino della buona grazia. Regalo io la rappresentazione, stasera; e resto incognito, c’intendiamo?

— Non dubiti; che il Cielo la benedica. —

La Griselda ha molto divertito il buon popolo di Corsenna, ed anche in certi punti lo ha commosso. Non così la colonia dei villeggianti, a cui pare, e giustamente, che il patetico non faccia buona prova, con le teste di legno. Del resto, non potendo far dire delle cosacce al suo Fasolino, il povero burattinaio ha perso la metà dei suoi effetti di chiaroscuro. Che importa? Ha fatto un maggior effetto, non mandando in giro la moglie col piattellino di stagno. “Che novità è mai questa?„