Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/181

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Confessiamolo, è una bella cosa, e buona sopra tutto, viver la vita così pienamente come ella fa. A questo modo vengon su le belle schiatte, sane, forti, robuste, pari a quelle che hanno lasciato tanto buon nome nel mondo. E tuttavia, se Kathleen fosse mia moglie, non vorrei tante cose da lei; nè racchetta, nè tuffi in acqua, nè remo, nè vela; casa, casa, casa; e tè, magari, quantunque non mi piaccia; e latte e burro a tutto spiano.

Similmente non vorrei che la luminosa contessa, dato e non concesso che portasse il mio nome, avesse tre satelliti per accompagnarla tutte le sere a casa. Piuttosto una mezza legione di carabinieri. Per compenso le permetterei, crepi l’avarizia, di confessare ai suoi visitatori quattro anni di più. Sono ancor primavere, che diamine!