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Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/235

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maestra in tanti paesi campestri, con tutti gli emblemi della Passione, e che prendono il nome dal povero vagabondo, fattosi, un cinquanta o sessanta anni fa, impresario di simili devozioni per le terre d’Italia. Avanzandoci ancora del tempo, si gira Dusiana per tutti i versi; i tre porticati della piazza ci trattengono un’ora buona, mentre le signore entrano qua e là nelle botteghe, spogliando le vetrine di cento cose inutili, rimaste invendute dall’ultima fiera. Finalmente è l’ora del pranzo, e si va a fargli onore, onorati anche noi alle frutta da un concerto musicale, venuto a rallegrarci delle sue "scelte armonie" davanti all’ingresso dell’albergo. Le signore sono piacevolmente commosse da questa delicata attenzione; vogliono far entrare i musicanti, per offrir loro il bicchiere della riconoscenza, e dànno l’incarico a me di fare il complimento. Me la cavo alla meno peggio, conchiudendo in questa forma:

— Sapevamo, o signori, che Dusiana era una nobilissima terra, abitata da un popolo civile, intelligente al sommo, forte per indu-