Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu/358

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la buona signora, giungendo le palme. — Non sono, per caso, un po’ matti? L’abbiamo già detto al signor Ferri, che è stato tanto sincero da convenirne. Così abbiamo avuto il dispiacere di perderli tutt’e due, per una quindicina di giorni. Ma anche lor signori, con questa assenza prolungata, hanno perduto molto. Corsenna, come Lei saprà, è rimasta deserta.

— Deserta? E ci son Loro?

— Questa, signor Morelli, è una galanteria. Ma il fatto sta che abbiamo perduta la contessa. Ha promesso di ritornare; ma, colla stagione inoltrata, ci sarà poco da sperarlo.

— Ebbene? Una signora di meno; — risposi. — Ma da quanto ho sentito dire, ne sono arrivate di nuove; la marchesa Valtorta, per esempio.

— Ah sì, ne è giunta la notizia anche al Giardinetto? La marchesa Valtorta è una gran signora, che il caldo eccessivo della campagna pisana ha fatta fuggire in Corsenna. Ha condotto molta gente con sè; ma non mi pare che n’abbia abbastanza, poichè