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cresciuto negli anni, nella esperienza e nel sentimento della vita, amo vederle a tavola, occupate graziosamente a morsicchiar petti di pollo e pasticcini di Strasburgo; senza contare che la tavola meglio imbandita, dov’esse manchino, è triste. Per passare la musoneria, lo so bene, ci si beve di più; ma allora, peggio che andar di notte, corrono i discorsacci, volano i motti pungenti e si risica di finire come alle nozze di Pulcinella, che le furon legnate. Colle donne a tavola, c’è sempre in ogni piatto il condimento della grazia, che vi farebbe parer buona anche una frittata senz’ova; c’è l’allegria contenuta, la celia garbata, il desiderio di piacere, la cura di non esser noiosi; tutte le buone qualità dell’uomo sono in mostra, e le cattive abilmente dissimulate; sicchè par proprio di ritrovarsi fra gente civile.
Così pensano i classicisti, che oramai tengono il campo. Ma ecco, mentre clan volta i romantici, venir fuori un’altra razza di guastamestieri, gli uomini politici e i politicanti, coi loro banchetti mascolini a un tanto a testa,