Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/181

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E i pensieri vennero, e il nostro Michele allora si risovvenne di tutto, e perfino della corda del campanello ch’egli aveva inutilmente cercata.

Corda del malanno! Essa era là, pendente dalla girella, con le sue fila di lana intrecciata, colla sua nappa in fondo, grazioso lavoro della signorina Maria, e pareva beffarsi del povero Michele.

Egli la guardò un pezzo, come trasognato, e stropicciandosi gli occhi da capo, disse tra sè, ma a voce alta e con piglio malinconico:

- Dovevo esser proprio ubbriaco fradicio, per non ritrovarla! -

Michele era di buon conto a stomaco digiuno, e chiamava le cose pel loro nome, senza rigiri o dimezzature. La sera innanzi ammetteva di essere un po’ brillo; ma la mattina dopo diceva apertamente: ubbriaco, mettendoci anche di costa l’epiteto.

- E adesso come si fa ad entrare? - seguitò egli a dire.

- Che cosa penseranno de’ fatti miei? -

La vergogna di Michele era grande; e fu più grande ancora, quando gli risovvenne di tutti i discorsi fatti col Bello nell’osteria degli Amici.

Le sue ciarle e le faccende domestiche spiattellate al Garasso, non gli parevano la cosa più bella del mondo. Egli non sapeva perchè, ma in fondo al cuore gli doleva di aver detto tanto, e, come dicono a Genova, gli prudeva la coscienza.

- Alle strette, - disse egli, dopo aver meditato un pezzo, - ho parlato a fin di bene. Il Bello è dei nostri, sta come pane e cacio con tutti gli amici, e pel signor Lorenzo si butterebbe nel fuoco. Che male c’è a dirgli come stanno le cose? Oggi intanto avrò i denari della pigione. To’, se non avessi cantato, i fringuelli non sarebbero calati. -

I fringuelli di Michele erano quelle dugento lire che aspettava dal Bello. Questo pensiero gli rimesse il sangue nelle vene; ond’egli si fece animo a tirare, sebbene dolcemente, la corda del campanello.

Poco stante un leggiero mutar di passi e il fruscìo di una gonna lo avvisarono dell’avvicinarsi della signorina Maria. La chiave girò adagino, adagino nella toppa e, apertosi l’uscio, comparve la giovinetta che teneva un dito sulle labbra, per fargli cenno che non parlasse troppo forte.

- Siete voi, Michele? - bisbigliò la fanciulla.

- Oh, signorina! - rispose egli, arrossendo.