Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/261

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preso in queste cose tutto quello che ad essi giova, quando si siano fatti abbastanza invidiare per la loro assidua presenza accanto a noi, non li vedi più, sono altrove. E di noi dice la gente, quando ci vede passare: o come? Il tal di tale non c’è più? E’ non sapete? N’era stufo. Sì, certo, la più bella cosa a lungo andare.... e via di questo piede. Mia gentil Maddalena, tu l’hai pur voluto, il mio sermone sugli uomini! Io non voglio già che le altre la pensino a modo mio, ma sono contenta della mia opinione; stimarli tutti ragionevolmente, essere cortese co’ miei amici, non rinunziare alla mia qualità di donna, ma altresì non perdere la mia pace per alcuno.

- Hai ragione, Ginevra! - disse la signora Maddalena; - l’esperienza dovrebbe portarci tutte a questa conclusione.

- Non correre tanto, Maddalena! - gridò la bella Ginevra, ridendo. - Non credere che tutte queste belle cose me l’abbia insegnate l’esperienza. Ho pensato molto, ho raffrontati molti casi, e molti ne ho indovinati. Ma vedi dove ci ha condotto questo signor Aloise di Montalto! Certo gli fischiano gli orecchi, per questo lungo discorso che s’è fatto di lui.

- Poveraccio! Ed è proprio quello che a parer mio dovrebbe sbugiardare la tua cattiva opinione sugli uomini.

- Coll’esempio di una eccezione? Tanto meglio per lui, se sarà una eccezione. Ma via, abbiamo già troppo chiacchierato di lui, e gli altri tutti, che non ci vedono da un pezzo, avranno ragione a protestare.

- Andiamo! - disse malinconicamente la signora Maddalena, a cui pareva che Aloise di Montalto meritasse un po’ più di compassione.

Quando le due amiche tornarono nel salone di Flora, la prima parte delle danze era finita, e Ginevra, prendendo il braccio del più ragguardevole tra tutti i suoi convitati, diede il segno di entrare nella credenza, dov’era imbandita la cena.

È un assai brutto momento, quel della cena, in una festa da ballo. E sebbene molti non converranno in questa sentenza, a noi non mette conto mutarla, poichè ella piacerà di sicuro a quanti non pensano col ventre.

Brutta cosa, perbacco, il vedere tutte quelle dame graziose, che erano pur dianzi così leggiere, e stiamo per dir così diafane nel vortice della danza, sedute a mensa, che mangiano come uno sciame di cavallette! I Greci di Omero, i quali pur brancicavano con le mani i quarti di vitello