Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/340

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non ne faremo perder tanto ai nostri benevoli, e daremo appena un compendio di ciò ch’egli lesse.

Era quello un carteggio abbastanza continuato dal 1833 al 1835: quindi ripigliava dal 1839 al 1843, dove cessava affatto. La scrittura, fine e allungata, indicava alla bella prima la mano di una donna. E non mancava il nome della scrittrice, in molte lettere espresso nella forma di Lilla, in altre, specie delle più recenti, allungato in Camilla, essendo sempre una la mano di scritto, e quasi tutte quelle lettere, poi, recando sulla soprascritta il nome di Paris Montalto.

Paris Montalto! Era costui della famiglia d’Aloise? Sì certo; raccogliendo i suoi pensieri, Lorenzo si ricordava che questo nome era stato proferito una volta da Aloise, come quello d’un suo zio paterno. L’amico, volendo chiarire a Lorenzo che nella sua aristocratica famiglia l’amore della patria non era merce sconosciuta, gli aveva accennato di Paris Montalto, fratello di suo padre, emigrato la prima volta nel 1833, e morto, durante un nuovo esilio, nel 1846, in Ispagna.

Ma Lilla? chi era Lilla?

Il carteggio, come abbiam detto, incominciava dal 1833: ma le prime lettere lasciavano argomentare un affetto di due anni innanzi, affetto tenuto a disagio dalle troppo rare occasioni di vicinanza che erano offerte ai due innamorati dalle veglie e dalle feste da ballo del patriziato genovese. Paris non andava in casa di lei, e non ardiva chiederne la mano, poichè non era tanto ricco da sperare che i parenti della fanciulla gliela avrebbero concessa. E l’amava frattanto, e si struggeva dalla rabbia e dalla gelosia. In quelle sue lettere, schiette espansioni di un cuor giovanile. Lilla si doleva della congiura che le avevano ordita dintorno i parenti e i congiunti tutti, per farla sposa ad un altro; ma giurava a Paris che, innanzi di consentire alle nozze, si sarebbe chiusa in un monastero. Il pretendente era stato introdotto in casa! ma Lilla non lo poteva in nessun modo patire; nè di lui nè d’altri al mondo avesse ad ingelosire il suo Paris, nemmeno di quello Spagnuolo che gli spiaceva tanto per le sue leziosaggini intorno a lei, e che a lei pure tornava molesto, più molesto dell’altro, del pretendente, se pure fosse stato possibile.

Queste prime lettere non avevano bollo postale, e in una di essa era accennato come giungessero tra le mani di Paris. La notte egli andava ad appostarsi in una viottola, dietro al palazzo dov’ella dimorava; un filo pietoso scendeva colla lettera