Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/130

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— Aldioni, sicuramente; questo è il nome abusato, di cui li decorate voi altri. Se poi appartenessero alla Chiesa le terre su cui essi vivono, intendereste altrimenti la cosa. Il conte Anselmo, del resto, non sa e non deve sapere di questa libertà, che è priva di ogni documento. In quella vece è chiaro e rimane inconcusso che dove la terra è sua, anche l’aria è sua, e l’aria rende servo chi la respira, se costui non è espressamente dichiarato libero, se non è livellario, o rivestito di sacro carattere. Non mi parlar dunque del diritto di questi aldioni, che lavorano la terra e non la possiedono. Il matrimonio che Dodone vorrebbe per la sua Getruda non può farsi se il conte non vuole.

— Ma almeno egli non si opporrà a questo matrimonio senza una giusta cagione.

— Sia pure; ma io, investito della sua autorità, ne ho una giustissima per ricusare Marbaudo. Il fondo di Croceferrea, per confessione del vecchio censuario, ha bisogno di un uomo forte e intelligente, che lo conservi nel suo stato presente di prosperità, ed anche