Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/184

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valle del Cairo, e il buon canonico se ne stava seduto nella sua cella, digerendo la cena; quando venne Bertrada, la sua risecchita o stagionata nipote, ad annunziargli la visita di un gran personaggio; niente di meno! la visita del castellano Rainerio.

— Fallo entrare, — disse Ansperto, levandosi in fretta dal suo seggiolone. — Che vorrà egli da me? —

Rainerio entrò, con una cera più fosca dell’usato. Altro che buon umore! Pareva che avesse veduto il lupo mannaro, o la versiera.

— Padre, — diss’egli, — son venuto da te per consiglio.

— Da me? — esclamò il canonico. — E come può giovare a te il consiglio di un povero vecchio par mio, che vive nel mondo perchè c’è posto, ma così poco ne vede, e meno ancora ne intende?

— È un consiglio del tuo ministero, o temo che sia tale; — rispose Rainerio. — Ma prima di tutto odi la mia confessione. Tu sai che sono ammaliato?