Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/206

Da Wikisource.

— 200 —


gleba. Perchè non gridar alto? Sarebbe questa una nobile occasione di combattere per il buon diritto delle creature di Dio; ed anche il diavolo vi rispetterebbe.

— Ma non così il conte, che ci farebbe impiccare ai merli del suo castello; — rispose il canonico.

— Davvero? E dimmi; che religione professi tu, Ansperto mio dolce?

— Quella di nostro Signor Gesù Cristo!

— Conosco, sì, conosco. È dunque la stessa religione dei martiri. Quei primi cristiani si facevano ammazzare allegramente, solo per il gusto di proclamare il loro Dio. C’era tanto amore in quel sacrifizio, c’era tanta giovinezza di sentimento, da rendermi perfino invidioso. Mi pareva, vedendoli, di essere ritornato a quel giorno che uscimmo noi, angeli, allegro sciame di alati pensieri, dalla mente dell’Eterno. Noi fummo il fiore della creazione; voi, uomini, ne siete stati la feccia. Ed io li amai, vedi, li amai quei poveri confessori di una fede di cui essi medesimi non dovevano salutare il trionfo. Incantato, rintontito, stetti