Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/235

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Elena troiana! Così l’aveva chiamata il suo signore. E perchè immaginava di trovare una Elena, si era messo in caccia quel giorno. L’avrebbe dunque veduta, e si sarebbe invaghito di lei; ed ella avrebbe formato tosto nel suo cuore il disegno di piacere al conte Anselmo, di farsi rapire da lui.

Perchè egli la conosceva bene, oramai. Le ambizioni che covavano nel cuore di Getruda e che egli aveva riscaldate con tanta arte di seduzione, sarebbero divampate alle prime lusinghe di Anselmo.

Il conte aveva un bel dire che egli non cedeva all’invito di simili amori, volendo essere amato per sè stesso, e non per lo splendore della sua condizione. In fondo, siamo un po’ tutti amati per qualche cosa, che ci rende, o ci fa parere superiori alla piccola schiera di uomini che s’aggirano intorno ad una donna, e rappresentano agli occhi suoi tutto il mondo conosciuto.

L’essenziale è di sapere qual sorte di superiorità colpisca meglio la fantasia d’una donna; ma si può credere, fatte le poche eccezioni,