Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/264

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faceva il Matto, suo vicino di destra, ben poteva anche vincere in celerità i due scherani; uno dei quali, aiutando a tutta possa il compagno, doveva pure in qualche intervallo, e per non dar sospetto ai giudici, lavorare un pochino per sè.

Un pensiero di quella fatta venne anche nella mente degli scabini; quantunque, non sapendo nulla degli artifizi di Rainerio, non partecipassero punto alle paure di lui.

— Andiamo a vedere che cosa fanno quegli altri; — disse uno di loro.— Assai probabilmente non fanno più strada del Matto. —

Rainerio scrollò il capo, quasi in atto di assentire; ma nel fatto non si mosse. Voleva far guadagnar un po’ di tempo agli scherani, che proprio allora dovevano lavorare in comune.

Ma in quel punto, da quel medesimo sentiero ch’egli avrebbe dovuto percorrere seguendo l’invito degli scabini, Rainerio vide venire a passo lento, e dondolandosi sulla persona, un coso lungo e smilzo, con una capperella gittata alla scapestrata sull’òmero,