Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/36

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Qual meraviglia se, per propiziarsi il Dio di misericordia, i più tementi dell’ira ventura lasciavano alla chiesa il loro pericoloso fardello di beni terrestri? Forse allora la chiesa prese il costume di concedere loro quei beni a titolo enfiteutico; poichè dopo il Mille, passato senza fuoco nè fumo, vediamo tanti signori esser livellarii della Curia in ogni regione d’Italia, e da quelle famiglie di livellarii ecclesiastici prendere origine la nobiltà consolare in tante città della penisola.

Soltanto i poveri non avevano da lasciar nulla a nessuno; sarebbero andati davanti al giudice supremo semplicemente coperti delle loro miserie, sordida veste che d’ogni parte mostrava le carni ignude e le piaghe, a da credere che a molti potesse parer fortuna una fiammata generale, divoratrice e purificatrice. “Finirà il mondo, se Dio vuole, ed esciremo di guai.„

Ma pur troppo quella grande fortuna si doveva aspettare per dieci anni, sulle terre comandate dal castellano Rainerio. Nè quei poveri servi della gleba avevano speranza di