Pagina:Barrili - Il prato maledetto, Treves, 1896.djvu/57

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Getruda, adunque, per cui Marbaudo faceva tutte quelle fatiche invernali, Getruda vedeva abbastanza di buon occhio Marbaudo. Per altro, non andava niente più in là; e questo intenderete facilmente, ora che conoscete il carattere, le inclinazioni e i sogni della bella figliuola di Dodone.

— Getruda, — le aveva detto un giorno Marbaudo, trovandola sola sull’uscio della casa paterna, — vuoi che ti parli col cuore in mano?

— Io non ho da voler nulla; — aveva risposto Getruda. — Sei tu che devi volere, se la cosa ti torna.

— Bene, diciamo dunque: permetti che ti dica una cosa? —

La fanciulla aveva assentito, con un lieve cenno del capo.

Non aveva gran voglia di accogliere una domanda, che già prevedeva; ma non le era punto spiacevole di sentirsi dire con le labbra dal più bel giovanotto della vallata, quello che tante volte le aveva detto con gli occhi.

Ma egli non si fermò ai preliminari che un