Pagina:Barrili - L'olmo e l'edera, vol. 2.djvu/100

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gli uomini si notavano il Nelli di Rovereto, che aveva rassegnate da poco tempo le sue spalline di maggiore per non allontanarsi dalla Torralba, della quale era più che mai invaghito, il Pietrasanta, il Percy. Seguiva poi uno sciame di farfallini, solita mercatanzia, anzi zavorra di tutte le feste da ballo, senza di cui la contraddanza non avrebbe più il numero giusto di figure, e la polka o la scozzesa lascierebbero troppe signore a far tappezzeria di rincontro alla parete. Grande era lo sfarzo, non di diamanti, poichè la era una festa senza cerimonie (così almeno dicevano i padroni di casa), ma di sete, merletti, e foggie che avrebbero indotto in tentazione anco il povero Sant’Antonio.

Le danze erano per cominciare, allorquando un accalcarsi di uomini nelle prime sale, un pissi pissi, un voltar gli occhi curiosi tutti da un lato, annunziarono l’arrivo di una bella signora. La padrona di casa le era già andata incontro, e la conduceva nel folto della compagnia, in mezzo a due ale di riguardanti ammirati.

Era la signora Argellani, vestita di raso bianco con uno strascico abbondante, gli sgonfi della veste, i cappii e il dinanzi della vita raffermati da ramoscelli di fiorellini della memoria (vergiss-mein-nicht), i quali facevano eziandio bella mostra di sè nelle