Pagina:Barrili - L'olmo e l'edera, vol. 2.djvu/71

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tempie, sel pensi ognuno che abbia ricevuto la prima lettera di una donna amata.

La prima lettera d’una donna amata! E’ non v’è cosa al mondo che valga questo preziosissimo dono. Pensare che quella mano sulla quale imprimereste tanti baci, si è appoggiata sulla carta per formar quelle lettere; che quegli occhi, dai quali implorate uno sguardo fuggevole, vigilavano la scrittura; che quella mente, nella quale vorreste regnar solo, dettava i pensieri e le parole; e tutto per voi, non pensando che a voi! Egli è perciò che le cose di minor rilievo, i nonnulla, acquistano un pregio grandissimo; le virgole che determinano il più semplice concetto, parlano un’arcana favella all’anima vostra; uno svolazzo di penna, la filettatura di una maiuscola, sembrano dirvi «ti amo» poichè tutta quella gentile fatica è stata fatta per voi, non pensando che a voi.

Anelante, turbato, Laurenti spiegò il foglio e lesse la lettera della donna gentile.

«Amico,

«Consentite che vi scriva, poichè non mi verrebbe fatto dirvi a voce tutti i nuovi e confusi pensieri che mi vanno turbinando nella mente. Ho bisogno davvero di vederli uscir neri dalla penna in parole formate, per raccapezzarmi io medesima in questo tumulto di sentimenti, in questo brulichio di nuove paure e di nuovi desiderii. Forse, anco volendo e potendo, non ar-