Pagina:Barrili - L'olmo e l'edera, vol. 2.djvu/74

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patire, e taluni anche a desiderare di non esser nati mai. E frattanto, il far del bene a costoro, anco per renderli infelici, è un bisogno dell’anima, ufficio gentile della virtù e fonte di gaudii ineffabili. La rondinella che porta pagliuzze al nido e cibo ai figli seminudi, adempie al precetto dell’amore e fa opera buona, anco se intenda che quei poveri pennuti, appena potranno volare, affaticheranno vanamente le ali per lunga distesa di mari, o cadranno fulminati dal piombo del cacciatore crudele, che addestra l’occhio e la mano ad uccidere le indifese creature di Dio. E Maddalena vive maternamente così; ella soffre in pace e spera che il suo Giovannino rassomigli a Sandro, al continuo argomento de’ suoi affettuosi pensieri.

«Vo’ fargli del bene, al Giovannino, se vivrò. Egli del resto non dovrà serbarne gratitudine a me, sibbene a voi solo, mio nobile amico, che avete guidato i miei passi.

«Quante belle cose sono da farsi nella vita! Sì, credo anch’io che si possa vivere senza l’amore. Davanti al sepolcro di Caterina Stella ho pensato, pesato anzi la vacuità di questi affetti fuggevoli, che non sopravvivono alla morte, spesso nemmeno alla gioventù e non valgono il sacrifizio di noi medesimi.

«Anch’io penso con voi che v’abbiano buoni e malvagi nel mondo, e che bisogni amare i buoni, dimenticare i malvagi. Anche i buoni sono deboli, ed hanno il loro lato gramo, quello in cui la materia vile predomina. Perdonare, non dimenticare il male che si fa; comportare le debolezze, render giustizia alle virtù; non disperare della specie umana, far del bene, operare insomma, operar sempre, e non curarsi del premio; è questa una buona e consolante dottrina.

«Cotesto pel cuore. Per ciò che riguarda la mente, è conforto grandissimo, e gaudio del-