Pagina:Barrili - La figlia del re, Treves, 1912.djvu/25

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Zufoletto, entrando così, senza parere, nelle idee e negli andamenti commerciali del suo principale. Aggiungete che non aveva dato una scorsa solamente ai libri nuovi che si vendevano nel Bottegone; dei libri, e d’ogni razza, ce n’erano passati, sotto i suoi occhi, da anni; c’erano passati, a buon conto, tutti i libri vecchi che la gente vendeva a peso, insieme con l'altre cartacce, per uso della pizzicheria, della drogheria, dell’appalto. Zufoletto li ripassava tutti, innanzi di farne i fogli sciolti, per rinvoltarne il pepe, la cannella, le fette di soprassata, o i quattro soldi di trinciato forte. E alcuni, riconosciuti di maggior pregio, erano messi da parte, per ingrossare la libreria di casa. Di casa, intendete, non sua; quantunque l’avesse incominciata lui, continuata lui, fatta lui, non si sentiva il padrone di quel piccolo tesoro intellettuale. Bene, in quella vece, si sentiva padrone di un altro tesoro, che gli andava di continuo crescendo nei ripostigli del suo cassettone. Erano tutti quinterni di scuola, e non scritti da lui: quali vergati ad asticciuole, quali a lettere dell’alfabeto, ripetute a grossi caratteri centinaia di volte; altri a sillabe composte, a parole formate, a proposizioni intiere; altri ancora a favolette, a raccontini, con la lor brava morale infantilmente trovata. Qua e là in fondo alle pagine, si vedevano numeri, operazioncelle aritmetiche, frammezzate da fiori strani, uccellini non mai più visti, omettini e donnette da far morir dalle risa, tutte cose dell’altro mondo, che avevano la virtù d’intenerire il fortunato proprietario, quante volte rovistava là dentro, per contemplare il suo meraviglioso tesoro.

Su tutti quei quinterni era scritto un nome: sui primi con mano maestra, che era quella dell’alunno, o, per dire più veramente, dell’alunna. Erano infatti i quinterni della signorina Fulvia Bertòla, della scolarina bella, per la quale Zufoletto non era stato maestro soltanto, ma s’era rifatto discepolo egli stesso, discepolo di sè medesimo, autodidatto, come dicono i pedanti. Uscendo da casa sua, aveva una brutta mano di

BARRILI. La figlia del re. 2