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18 | la legge oppia |
SCENA III.
Annia Luscina, e Dette.
(Vestita come le precedenti, ma colla giunta del ricinio sul capo, i cui lembi le scendono sugli omeri.)
Annia
Che gli Dei ascoltino l’augurio, mia bellissima, e custodiscano te al nostro amore, nobilissima Claudia, e te Volusia, facciano felice col più leggiadro degli Auguri.
Marzia
Come sei rossa in volto, Dei buoni!
Annia
Ah lasciatemi stare! Dal Viminale fin qua! Un tremila passi a piedi, nè più, nè meno. È una indegnità. Vorrei averlo io tra le mani, quel tribuno che ci vietò d’andare in cocchio. A piedi! e con questi cenci, poi....
Claudia
Ah, i tribuni! Stavo per l’appunto ragionando dei fatti loro con Marzia.
Annia
Ma, domando io, che cosa gli avean fatto le donne? E’ doveva esser brutto, ma brutto assai, questo Caio Oppio! Tu certamente lo hai conosciuto, nobilissima Claudia, poichè la legge è.... recente.