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atto secondo | 73 |
Valerio
Al Campidoglio, nel tempio di Giove, dovunque lo troverò, dovrà rendermi conto....
Fulvia
Di ciò che non potresti negare. Fundanio avrà male udito; a me non fa mestieri la testimonianza di Fundanio. Io t’ho udito, e basta. Ah, noi siamo inesplicabili, coi nostri capricci? Siam capricciose, adunque? Siam pazze?
Valerio
Non ho inteso dir ciò. Non sapevo spiegare a me stesso i tuoi inaspettati rigori. Te ne chiedo perdono.
Fulvia
Gli è comodo assai! Ma, se tale non era l’animo tuo, chè non hai risposto al Console?
Valerio
A tuo fratello? Al grande Catone?
Fulvia
Ah, in fede mia, bella scelta ha fatto la plebe romana! Un tribuno, che ha paura di dire il fatto suo ad un Console!
Valerio
Che parli tu di paura? Di’ rispetto, amore, venerazione, per quel nobile uomo, le cui virtù io mi propongo ad esemplare in ogni atto della mia vita.