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CAPITOLO XVIII.
Luci ed ombre.
Bicordo d’aver letto, ai tempi della guerra di Crimea, una storia pittoresca di Russia, doc le vignette usurpavano il luogo del testa* Pochi versi di stampa, messi a piè di pagina, aiutavano a spiegare, e sempre in modo burlesco, i capricci della matita. Ad un certo punto mi avvenne di leggere cho il regno di Ivano HI (o secondo, o quarto, elio non rammento bene, o del resto imporla poco) fu tutto una macchia di sangue. E la macchia e’ era, e occupava i due terzi della pagina. Ora, per dirvi qualche cosa del soggiorno di Tizio Caio Semproniò negli ozi di Baia, dovrei far capo anch’io ad uno spedicntc di quella fatta; e questo capitolo potrebb’essere rappresentato utilmente da una foglia ili fico. Scelgo questa, perchè 6 la più larga tra tutte le foglie classiche; ma, se a voi piacesso meglio o lettori, potrcbb’cssere anche una foglia di banano.