Pagina:Barrili - Tizio Caio Sempronio, Treves, 1877.djvu/28

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CAPITOLO III.

Donne, vino e canzoni.

Mentre tutte quelle pietanze si distruggevano allegramente, e perchè la cena non apparisse un pasto di affamati volgari, la regina comandò che qualcheduno dei commensali proponesse una quistionc gradevole. Vibenna domandò qual fosse miglior vino tra il Cecubo e il Massico; ma Giunio Ventidio sciolse prontamente la quistione, dicendo che erano ottimi ambedue, e che il superlativo, ancho a delta dei grammatici, non ammetteva comparativi. Postumio Floro avrebbe voluto che si disputasse intorno all’anima dei creditori, ma Lalage dichiarò che non avrebbe patito di tali discorsi a tavola, c condannò Postumio a non guardarla più Gno alla seconda mensa, cioè fino alle frutte. Il poverello gridò che lo si voleva morto. Tizio Caio Sempronio intercesse per lui c gli ottenne la grazia