Pagina:Barrili - Tizio Caio Sempronio, Treves, 1877.djvu/41

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CAPITOLO IV.

L’amico si conosce alla prova.

Nuineriano prometteva nel modo usalo da certi animi deboli, cho buttano le parole innanzi per aggrappatisi poi e per trovare nel l’obbligo di fare una data cosa lo stimolo sufficiente alla loro irresolutezza. Non operò diverso quel capitano, di cui non rammento più il nome, ebe giltò il fodero della spada nello (Ile nemiche, per procacciare a sè stesso ed ai suoi soldati la necessità di andarlo a raccogliere. Ora il nostro Publio Cinzio Numcriano aveva promesso, con tutto il desiderio, ma senza la certezza delrallendere. Una speranza lo sosteneva; quella di avere il consiglio o l’aiuto (anzi, più l’aiuto che il consiglio) di Tizio Caio Sempronio. Certo, se qualcheduno poteva dare una mano in quel frangente al nostro innamoralo, quegli era Tizio Caio, che passava per uno dei più facoltosi cavalieri di Roma