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CAPITOLO V.
Amore è cieco.
Tizio Caio Sempronio levò di pena egli stesso il suo giovane amico. — Ma io — prosegui, — a tc solo ho detto: abbi dà me tutto quello che ti piacerà domandarmi. Chiedi adunque, o Cinzio Xuineriano. Vuoi la mia casa? No; questa non hai mestieri di domandarmela, perchè essa è già tua. — Grazie! — risposo Numeriano, stringendo o baciando la destra cho Caio Sempronio gli aveva sporta in quel punto. — Del resto, tu mi conosci, o Caio; i miei gusti sono assai più temperali. Io ho sempro sognato una modesta casetta, con una fontana li prosso, e un po* di bosco all’intorno, per ascoltare ciò che bisbigliano i Fauni airorecchio delle Ninfe. — Poetai Tu credi ai Fauni e alle Ninfe? — Certamente. Mula i nomi quanto vorrai, le cose o