Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere I.djvu/4

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luce di tutto il Mondo, non poterne mai esser povero; non poterla mai perdere, poiché l’ha, non che intima, ma immedesimata. Unde vero, si quæ obscuritas Literarum, disse quel bravo Oratore, nisi quia vel obtrectationibus imperitorum, vel abutentium vitio splendor eis intercipitur?

Ma percioché quello, che in questo suggetto dee dirsi per necessità della causa (poich’ella da sè si difende), è poco più di nulla; e quello, che può dirsi per la dignità dell’argomento, è più che moltissimo; io, che mi son’obligato non alla materia ma al tempo, tanto sol ne ho detto, quanto d’ozio m’han dato poco più de’ due i più caldi mesi d’una state, avuta disobligata da altre faccende, ed impiegata in questo, più trattenimento per me, che insegnamento per altrui. Pur voglia Dio, che questo poco non sia fuor di misura soverchio; poiché di quello che mal si dice, ogni poco non solo è molto, ma troppo.