Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere I.djvu/65

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to pancia. Altro esame, altro Processo di lui noi, si fece. La sua grassezza lo convincea d’ozioso onde come inutile fu cacciato da quella città, in cui si puniva come dannoso a tutti chi era solo giovevole a sè stesso. Or fatevi comparire inanzi un Ricco ignorante: voi vedete in lui non un’uomo, ma in sembiante d’uomo un vivo pezzo di Paragone, che sa ben distinguere Oro e Argento, e al tocco solo li conosce e li discerne, ma nel rimanente egli é un Sasso. Voi vedete una spugna, che, per ciò che può succiare, è tutt’occhi; al resto, non ha senso, e non é neanche ben’animale.

Vestitelo delle più sottili tele, de’ più candidi lini, delle più le più nobili sete; copritelo delle fine lane, che rosseggino in due tinte di porpora; a egli in Demonatte Filosofo, sentirà dirsi come a quell’altro: Signore, cotesta lana, prima la portava una Pecora; perciò ella vi sta sì bene indosso, e sì volentieri vi s’adatta e acconcia; perché non le pare aver perduto, ma solo aver mutato padrone. E sì come il colore in ch’ella è tinta non toglie ch’ella non sia lana, ancorché più bella; così la sembianza umana che voi avete non fa che non siate una Pecora, benché di più bel pelo e di Più onorata presenza.

Mettetelo in una casa guernita di tutti gli arredi, di tutti i più nobili finimenti: che avete voi fatto? Chi le passa inanzi, e sa le qualità del padrone che v’abita, dira ciò che d’un certo ozioso Vazia, ritirato in un palagio, villesco, dicevano nel passargli avanti i suoi conoscenti: Vatia hic situs est. Eccovi da Seneca la ragione del detto: Vivit is qui se utitur, non chi fa il capo servo del ventre, consumando i pensieri di quello in trovare com’empir questo: dovendo il ventre servire al capo con provederlo di spiriti, strumenti necessarj per operazioni da uomo: altrimenti (siegue egli) qui latitant et torpent, sic in domo sunt, tamquam in conditivo.