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Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere I.djvu/71

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parte prima 71

tutto al cervello, e con ciò farsi in capo una libreria di tanti Autori, di quanti se ne hanno i libri nelle scanzie. Sic apud desidiosissimos videbis (disse Seneca1) quidquid orationum historiarumque est, et tecto tenus extructa loculamenta. Ma raccorre a questa maniera libri, e trar loro ogni giorno di dosso la polvere, non usando essi per trarre a sè dal cervello la ruggine, questo si giudica da Sidonio2, membranas potius amare, quam Litteras. Questo è fare più riguardevole la casa, che il padrone: sì come avvenne a quell’Archelao3, per vedere il cui palagio (poichè era dipinto da Zeusi) si veniva da lontani paesi; mentre intanto (diceva Socrate ) non v’era chi, per vedere il padrone d’essa, movesse un passo. At quid dulcius libero et ingenuo animo et ad voluptates honestas nato, quam videre plenam semper et frequentem domum concursu splendidissimo hominum, idque scire non pecunice, non orbitati, neque offici alicujus administrationi, sed sibi ipsi dari?4.

  1. De tranquill. an. c. 9.
  2. Lib. 4. Epist.
  3. Ælian, lib. 12. var. hist.
  4. Quint. in dial.