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La Battaglia di Novembre.


IL BOMBARDAMENTO.

Zona di guerra, 31 ottobre.

La immane coltre di fumo dei grandi bombardamenti, spessa e grigia, si è di nuovo distesa sull’Altipiano Carsico.

Da vari giorni i bollettini ufficiali andavano segnalando l’«attività delle artiglierie» su questa fronte. Le batterie entravano in azione a poco a poco, studiavano i loro tiri, li calcolavano, li provavano, li correggevano, profittavano di ogni schiarita del tempo per le loro terribili esperienze; fra una pioggia e l’altra ogni cannone cercava il suo bersaglio, il piccolo settore di fortificazione nemica assegnato al suo fuoco, e si esercitava all’esattezza. L’«attività» dei giorni scorsi non era che raccordarsi degli strumenti. Oggi, sotto ad un sereno smagliante, è ricominciata l’esecuzione, piena, spaventosa, infernale. Più che nel passato le case di Trieste debbono sussultare ai colpi, perchè l’uragano delle esplosioni si è avvicinato a loro di tutta l’ampia zona guadagnata nell’ultimo sbalzo. Non più Nova Villa