Pagina:Barzini - Dal Trentino al Carso, 1917.djvu/295

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dove è passata la battaglia 285

è battuta, ma Hudilog, ma Lucatic; Castagnavizza è sotto al fuoco; Comen stessa è raggiunta da grosse granate. Lentamente l’ardente colata della conquista italiana cammina. Negli ultimi due mesi ha divorato oltre sette chilometri di territorio in linea retta, dal Sei Busi al Nad Bregom.


Il bombardamento, cominciato stamane con un preludio di grossi calibri, si va serrando nelle ore più luminose, arriva a quella intensità paurosa che dà l’idea del cataclisma, ed è difficile immaginare come tutta questa prodigiosa violenza che sconvolge la montagna sia disciplinata dal calcolo, corrisponda a precisioni di cifre, attui colpo per colpo un programma matematico, sia la soluzione esatta di problemi numerici studiati minuziosamente nel silenzio degli uffici. Questa guerra ha fatto tramontare i tempi in cui si bombardava semplicemente, portando tanti cannoni di fronte al nemico e facendoli sparare.

L’artiglieria deve coprire letteralmente di colpi delle lunghe zone fortificate, per renderle accessibili all’assalto. Non un metro di terreno deve rimanere intatto. È necessario perciò definire, sopra ogni piccola porzione della linea nemica, l’ampiezza della superficie il cui sconvolgimento è indispensabile ai fini dell’azione. Bisogna quindi calcolare il numero dei colpi