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120 la fine di cesare battisti

Corno, quella di destra, non è accessibile che da lì. Sugli altri lati è tagliata a precipizio. Il battaglione alpino doveva arrivare di sorpresa al pianoro, isolare e sopraffare i difensori del Corno, poi volgere l’attacco a sinistra per cooperare alla conquista dell’altra vetta, la Quota 1801, al cui attacco saliva il battaglione di fanteria preceduto su per un canalone dalla compagnia Battisti.

La sorpresa è mancata. È mancata forse un po’ per il generoso ardore della compagnia Battisti che ha lanciato troppo presto il grido dell’assalto. Poco dopo dell’una infatti ha echeggiato improvvisamente nel canalone l’urlo: Savoia! Ma le truppe erano ancora lontane dalla mèta, lontano poco meno di un’ora di ascesa. Alla voce possente tutte le piccole colonne che si inerpicavano hanno risposto con entusiasmo affrettando esasperatamente la scalata.

Il grido di «Savoia!», secondo i piani stabiliti, aveva anche un valore di segnale all’artiglieria. Udendolo, le batterie dovevano aprire un fuoco intenso e breve sulle posizioni nemiche per stordire la difesa e preparare l’assalto. Così è avvenuto, ma l’effetto morale del bombardamento si è dissipato prima che l’assalto giungesse. Gli austriaci, riavutisi dal primo sbalordimento, hanno avuto il tempo di fare avanzare tutte le loro riserve preparandosi all’urto.

Quando gli alpini sono arrivati nell’insella-