Pagina:Barzini - Dal Trentino al Carso, 1917.djvu/245

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la nuova linea si rafforza 235


al di là del Debeli. Sta allo sbocco meridionale del Vallone come una sentinella. Sorvegliava tutti i nostri movimenti nella gola, e intorno al laghetto melmoso di Doberdò. Intorno a questa altura è un circolo di strade. Tutte le strade della regione vanno a passare ai piedi della Quota 144. Dalla sua cima si dominano le retrovie nemiche della zona di Monfalcone, la via di Duino, la via di Brestovica, e verso il nord, la via che sale a Nova Vas, sulle vitali arterie di guerra. Si prevedeva una disperata difesa della collina sassosa e sterposa, solcata da trinceramenti profondi, e non potevamo prenderla di sbalzo. Le nostre linee erano sul Debeli. Bisognava scendere nella valle e risalire i fianchi della Quota 144. Quattrocento metri di percorso. Non si superano di slancio. La conquista è stata lenta, metodica.

Quattro colonne sono avanzate all’attacco. Due al centro, verso la vetta, due ai fianchi verso i costoni. Nel pomeriggio del 14 erano già sulle pendici dell’altura, su certi prati variegati di cespugli e costellati di rocce bianche a fior di terra. Il granulamento dei soldati attaccati al terreno sembrava perfettamente immobile. I segnali che indicano i limiti dell’avanzata erano fermi. E pure, guardando bene, si vedeva ogni tanto uno strisciare confuso di uomini, un inerpicarsi lentissimo di plotoni. Da ora in ora si era sorpresi di ritrovare i se-