Pagina:Barzini - Dal Trentino al Carso, 1917.djvu/247

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la nuova linea si rafforza 237


Gli austriaci hanno rinnovato alla notte i tentativi per rovesciare l’attacco. I nostri hanno mantenuto il terreno, tenaci. Il giorno 16 hanno ripreso l’azione. Per la seconda volta, arrivati all’altra trincea, sono stati fermati dalle mitragliatrici. Si preparò un terzo assalto. Aperti varchi più ampi nei reticolati, per mezzo di tubi esplosivi, nel pomeriggio la massa si è gettata avanti, impetuosa, irresistibile, a valanga, con un clamore immenso, preceduta da una grandine di bombe. La vetta è stata definitivamente raggiunta.

Ed è stata tenuta sotto a tiri di artiglierie così incrociati che più volte i nostri soldati hanno creduto fossero cannoni italiani che facessero fuoco per errore. Tempestando il rovescio gli austriaci speravano forse di isolare i conquistatori. Il nemico ha lanciato contrattacchi con forze sempre maggiori, respinti sempre. Le sue perdite sono enormi. Tutta la vetta è coperta di un disseminamento di cadaveri.

L’ultimo contrattacco è avvenuto questa notte, sotto una pioggia gelida, in un incerto chiarore di luna velata. Di esso parla il bollettino odierno, annunziando così, indirettamente, che siamo anche sulla Quota 144. Essa costituiva una delle posizioni più difficili ad essere espugnate. Il suo possesso ha un valore che l’avvenire rivelerà.