Pagina:Barzini - Dal Trentino al Carso, 1917.djvu/43

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come fu sventata l'offensiva nemica 33


così grandi frutti. Il quinto esercito assumeva un nuovo compito; non potendo più, fortunatamente, sconfiggere il nemico in pianura, doveva andare ad aiutare i difensori a sconfiggerlo sui monti. Così ha fatto.

La barriera aveva retto. Aveva retto contro forze preponderanti, aveva retto per l’infaticabile abilità dei capi, per l’eroismo sublime dei combattenti. Non erano mancati periodi critici e di ansia. Quando il nemico martellava con bombardamenti e assalti certe posizioni vitali come il Passo di Buole, la cui conquista avrebbe fatto crollare tutte le difese di Val d’Adige e aperto la via a Schio, come il Pasubio e il Novegno, capisaldi dell’estrema difesa, quando il nemico tentava di scendere dal Cencio, e la popolazione di Vicenza vedeva dalle sue case scoppiare; le grosse granate nemiche sulla corona dei monti, era nei comandi un sentimento scevro di sfiducia, ma che tendeva terribilmente ogni energia e ogni pensiero nel raccoglimento di uno sforzo gigantesco e senza tregua.


Il comando dell’armata di difesa compiva dei prodigi per opporre sempre forze adeguate nei punti assaliti. Delle brigate volavano trasportate in automobile da un punto all’altro, spesso per strade improvvisate. Centinaia e centinaia di camions carichi di truppe si sposta-