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42 nella regione riconquistata


A sinistra, al di qua del Posina, padroni della scoscesa e dominante vetta del Pria Forà, gli austriaci hanno cercato di far impeto sul Novegno, oltre il quale nulla li avrebbe trattenuti dal discendere nella valle del Leogra e sboccare da Schio. Tutte le nostre difese dell’Adige e del Pasubio sarebbero state aggirate. Il Pria Forà ha la cima così tappezzata di cadaveri nemici, che degli ufficiali nostri saliti fino lassù per stabilirvi un osservatorio non hanno potuto resistervi. Sono stati ricacciati dal nemico morto, soffocati dal fetore.

A destra, sull'Altipiano di Asiago, da Gallio gli austriaci hanno tentato di aprirsi il varco nella Val Frenzela verso la bassa valle del Brenta, per prendere alle spalle le nostre forze della Valsugana e scendere verso Bassano. Con un ardimento incosciente, fatto più di disprezzo per noi che per la morte, sono andati a gettarsi a masse nell’imbocco del vallone dirupato, in una minuscola conca che il nome descrive, il Buso, sotto al fuoco delle creste sovrastanti che li ha falciati.

Al centro, conquistato il Cengio con sacrifici enormi, appoggiandosi a questa poderosa posizione avanzata che si incastrava fra le nostre, hanno sferrato attacchi su attacchi contro al Lèmerle, al Magnaboschi, al Busibollo, prendendoci d’infilata con terribili concentrazioni di artiglieria annidate nelle pendici settentrionali