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60 la battaglia nella foresta


gliera assecondando gli aspetti del terreno. Esse sbarrano ogni varco, ogni passaggio, e fermano l’assalto finché le vampe non si sono viste, e delle manovre ardite, delle ascensioni lente e caute sui fianchi non hanno condotto a sopraffare i difensori a colpi di granata a mano.

Certe resistenze d’imboscata sono affidate a tiratori scelti, per lo più tirolesi, pagati con soprassoldi vistosi e compensati con premî speciali. Sono lasciati nelle anfrattuosita dei ciglioni, nei punti dai quali qualche radura permette di dominare gli approcci dei valloni. Hanno cumuli di munizioni e di viveri, provviste d’acqua, e rimangono lì, alla caccia, dietro al loro fucile di precisione a cavalletto, per giorni interi. Quando sono catturati, poiché finiscano quasi sempre per essere catturati — abbiamo dei soldati che sanno come andarli ad acciuffare, con una pazienza ed una sagacia da pellirosse — si mostrano gradevolmente sorpresi di vedere che nessuno taglia loro il naso. Hanno l’aria di dire: Ah! Se lo avessi saputo prima! — Si sono battuti come leoni per difendere ad oltranza un naso che nessun pericolo minacciava.

Di tanto in tanto, poi, si è di fronte alla siepe rugginosa di un reticolato. Qualche volta sono dei reticolati portatili, che gli austriaci hanno la costanza di trascinare anche all’assalto. So-