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Pagina:Barzini - Gl'italiani della Venezia Giulia, Milano, Ravà, 1915.djvu/20

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vava niente contro di loro e non si voleva confessarlo: essi insisterono per venire processati e seppero che rifiutare la grazia è delitto dì lesa maestà. La prigione preventiva è un mezzo comune per punire senza processo. Il carcere è inflitto per il più futile atto, come quello di un giovinetto italiano che durante una manovra militare disse: «un due. un due». Ma tutto ciò che abbiamo narrato è niente. Rappresenta la parte più visibile e più urtante dell’azione della polizia slovena contro l’italianità, ma non la più dannosa.

Bisogna tenere in mente che, mentre negli altri paesi civili i cittadini possono fare tutto, salvo quello che è espressamente vietato, nelle provincie italiane dell’Austria i cittadini non possono far nulla, salvo quello che è espressamente permesso. Non si può esercitare un’industria, un commercio, una professione, un mestiere senza ottenere dall’autorità un esplicito permesso, una patente, un certificato, una licenza, attraverso tutto un macchinario burocratico, con petizioni, moduli, bolli, visti, dichiarazioni. Non vi e occupazione modesta, non vi è lavoro umile che non richiedano autorizzazioni. Tutte le forme di attività umana hanno bisogno di un beneplacito. Nel resto dell’Austria, questa funzione eccessivamente tutrice dell’operosità cittadina è affidata alle autorità comunali, in virtù delle così dette «attribuzioni delegate» per le quali i municipi sono incaricati di varie mansioni concernenti la leva militare, l'esazione delle imposte e gli affari industriali con il relativo rilascio di patenti e certificati. Così era anche a Trieste fino a quattro anni or sono, quando il programma anti-italiano, svolgendosi con la fatalità della vite che stringe, fece un rude passo avanti, e le attribuzioni delegate furono abolite per la città di Trieste.

Naturalmente si misero degli slavi a reggere gli uffici che sbrigano queste funzioni, e che erano prima in mani italiane, proseguendo così nella slavizzazione degl’impieghi, e la concessione dei permessi di ogni genere scivolò nelle mani della polizia slovena. La polizia ha in pugno la sorte di tutti, presiede invisibile a tutte le manifestazioni della vita civile. Non un certificato e concesso senza il nulla osta della polizia. Gl’italiani che