Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/48

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6 capitolo i.


a molti aderenti alla prova, dei viaggiatori, dei diplomatici che erano stati in Cina, degli studiosi che potevano dare minuti ragguagli su tutte le regioni del mondo senza averle viste. Le assemblee erano state numerose, animate; gli stenografi avevano scrupolosamente registrato delle curiose conversazioni nelle quali erano più le domande che le risposte. La materia in discussione si presentava più irta d’incognite di una pagina di algebra superiore.

Nel complesso queste riunioni avevano avuto una innegabile utilità. Erano riuscite a stabilire il migliore itinerario, a furia di eliminazioni. Numerosi telegrammi erano stati spediti a Pechino, a Pietroburgo, a Irkutsk, chiedendo informazioni. Il saggio e prudente Wai-wu-pu, il Gran Consiglio dell’Impero Celeste, si era limitato a rispondere con.... una domanda, trasmessa attraverso la Legazione francese: Quale sarà il numero delle automobili che dovrebbero partire da Pechino per recarsi a Parigi? Che importanza avesse questo numero agli occhi del Gran Consiglio dell’Impero Celeste, non è facile a capire; forse il Wai-wu-pu cominciava già a temere un’invasione. La Banca Russo-Cinese da Pechino aveva risposto: I passi di Nan-kow e di Ku-pei-ku sono abbastanza larghi per delle automobili, ma ripidi e pietrosi.

Abbastanza larghi! — la cosa sembrò a Parigi estremamente favorevole, paragonata alle indicazioni ricevute sulle altre strade; la via del Turkestan per Samarcanda, la via dei monti Altai, erano state giudicate assolutamente impossibili. Non rimaneva dunque che la via della Mongolia per Kalgan e Kiakhta, con quei passi abbastanza larghi.

Le impressioni sincere degli aderenti non furono molto incoraggianti. In un’ultima assemblea gl’iscritti alla corsa emisero una dichiarazione piuttosto pessimista. Eccola:

Le difficoltà di questa prova straordinaria appaiono all’esame minuzioso, e dopo alcune settimane di studio, altrettanto importanti quanto ci apparvero al primo momento. “Pechino-Parigi„ è forse un tentativo irrealizzabile! È l’occasione per dei pionieri dell’automobilismo di domandare alla trazione