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oh, l’organizzazione! 345


subito in moto tutte le sue influenze per far catturare il piroscafo multiforme.

E contro al perturbatore di onesti traffici si slanciò subito un cacciatorpediniere greco.

L’inseguimento fu lungo. Il vascello ricercato sfuggiva fra le isole, si nascondeva nei bassifondi, si rintanava in angoli impraticabili, ma un bel giorno si fermò: aveva un’avaria in macchina. L’avventura era finita. All’ultimo momento l’ufficiale indossò la sua uniforme, e issò la bandiera del suo paese. La nave, catturata, dovette seguire il cacciatorpediniere nel porto più vicino, da dove il greco domandò istruzioni. Ricevette l’ordine perentorio di arrestare tutti.

Però prima che l’ordine potesse essere eseguito, arrivarono nel porto due cacciatorpediniere della stessa nazionalità della spedizione avventurosa. Non potendo essi rimanere che ventiquattro ore, quali belligeranti, in porto neutro, il greco si rassegnò prudentemente ad aspettare che se ne andassero per procedere poi con più tranquillità all'arresto dei colpevoli.

Il giorno dopo le due navi da guerra infatti partirono. Ma proprio mentre si allontanavano, due nuovi cacciatorpediniere arrivarono. Pazienza, si disse il greco, ancora ventiquattro ore di attesa.

Allo scadere del termine, finalmente, anche questi due se ne vanno. Però, non sono ancora usciti dal porto che una terza coppia di cac-