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40 problemi inattesi della guerra


una volta ben determinata; centocinquanta o duecento colpi giusti bastavano a non lasciarvi un palmo di terreno che non fosse colpito; una esatta concentrazione di fuoco poteva annientare la batteria in cinque minuti. Per ottenere lo stesso effetto adesso, bisognerebbe sconvolgere venti o trentamila metri quadrati di superficie, cioè lanciare otto o diecimila granate contro una sola batteria. Si è arrivati ad una situazione paradossale, per la quale le artiglierie non possono più battersi fra di loro in una maniera veramente efficace. Esse non sono distruttive e massacratrici che impiegate contro le posizioni della fanteria, e tanto più contro la fanteria in movimento.

Come avanzare, dunque, se l’artiglieria nemica è sempre in grado di creare una atroce e insuperabile barriera di fuoco? Si avanza provocando il suo allarme in tre, quattro, dieci punti contemporaneamente; attaccando a fondo in un settore mentre essa para una minaccia altrove; deviandola, stornandola, dividendola con una vastità e una molteplicità di obbiettivi. Il suo tiro si fa indeciso, si concentra ora qua ed ora là lasciando tempi di respiro, e sulle zone momentaneamente scoperte l’assalto balza, progredisce, arriva, si aggrampa. Intanto l’artiglieria dell’assalitore, pur non riuscendo facilmente a infliggere danni materiali all’artiglieria della difesa, ottiene positivi effetti morali circondandola di esplosioni; essa forma