Pagina:Barzini - Una porta d'Italia col Tedesco per portiere, Caddeo, Milano, 1922.djvu/99

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Nella cronaca tumultuosa dei nostri tempi, fra i problemi innumerevoli, vasti, improvvisi, assillanti che opprimono e angosciano la nostra vita nazionale, la questione dell’Alto Adige, può sembrare di carattere blando a molti lettori abituati all’enormità tragica degli avvenimenti quotidiani di cui l’Italia è il teatro. Lassù infatti tutto è quieto, tutto è pacifico, tutto è legale. Non vi è angolo di mondo di un più calmo esteriore di quella sorridente terra atesina, la cui tranquillità offre oggi uno dei più sicuri e riposanti rifugi della villeggiatura. Il petardo fascista scoppiato a Bolzano il 24 aprile ha fatto epoca, ha avuto l’enorme risonanza che meritava un colpo solitario rintuonante nel più profondo dei silenzi. Niente conflitti, niente sangue, niente rumore, nulla di tutto quello che richiama imperiosamente l’attenzione di un paese; non si tratta insomma che di questo: che le autorità dell’Austria sono rimaste più o meno al potere e fanno quello che hanno sempre fatto: che i partiti pangerma-