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ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI.


A.

Patria.


Il Basile in un brano autobiografico delle Avventurose disavventure (III, i), la cui scena è Posilipo, dice:

Saprai, dunque, che in prima io gli occhi apersi
In questa propria riva al chiaro giorno.

Affermazione molto chiara ed esplicita. Ma il 1715 un Fulvio Sebastiano Santoro della terra di Giugliano, in un certo suo libro, dava per fatto che il Basile fosse nato a Giugliano, paesello a cinque miglia da Napoli sulla via d’Aversa1. E, tra gli uomini illustri di Giugliano, lo annoverava Agostino Basile nelle sue Memorie storiche della terra di Giugliano2; seguito poi da varii altri.

Ma Vittorio Imbriani gettò il dubbio su quest’affermazione, e faceva notare che il Basile, che pure mette le scene dei suoi racconti in non so quanti paesucoli dei contorni di Napoli, non nomina mai Giugliano, come pur sarebbe naturale, se fosse quella la sua patria3.

L’affermazione della nascita a Giugliano è sorta, secondo me, per un equivoco. Il Basile morì e fu sepolto a Giugliano. Ora il Santoro, che fu il primo a mettere innanzi quell’affermazione, suppose che fosse nativo di Giugliano dal fatto ch’ivi era sepolto. Le sue parole



  1. Scola di canto fermo, ecc. Nap., MDCCXV, p. 92 — cit. da L. Molinaro Del Chiaro, Giambattista Basile, nel Giamb. Basile, Arch. di lett. pop., A. II n. 3 (15 marzo 1884).
  2. Nap., MDCCC - p. 151.
  3. O. c. I, 40-3.