Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/223

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ntroduzzione 9

primmo de maggio1!,va, che te sia data lanzata catalana2! o che te sia data stoccata co na funa, che non se perda lo sango3!, che te vengano mille malanne, co l’avanzo, e presa, e viento a la vela4, che se ne perda la semmenta!, guzzo, guitto, figlio de ngabellata5, mariuolo! Lo figliulo, c’aveva poco varva e manco descrezzione, sentennose fare sta nfroata de zuco6, pagannola de la stessa moneta, le disse: «Non vuoi appilare ssa chiaveca, vava7 de parasacco8, vommeca vracciolle, affoca peccerille9, caca pezzolle10, cierne vernac-



  1. Giorno di festa. Cfr. III, 8; V, 9. Il Cortese: «lo primmo de Majo, quanno a Napole ogne casa deventa taverna, co lo frascone ncoppa la porta.» (Ciullo e Perna, p. 9). V. anche Del Tufo (ms.c, f. 115-6). A Napoli si facevano, tra l’altro, in quel giorno, il palio, la cuccagna, ecc. Cfr. Fasano, note al Lo Tasso napoletano, zoè la Gierosalemme libberata (Nap., 1689, C. III, 73). Esiste ancora la Via del Majo di Porto, che ricorda la festa già dismessa ai tempi del Celano (Notizie, IV, 292). Sugli usi del Maggio, in Italia e fuori, c’è un’intera letteratura, che non è il caso qui di citare.
  2. Così anche altrove; I, 7, ecc. Il Porta: «Che te sia data stoccata catalana a la zizza manca.» (Tabern., I, i). È famosa la potenza micidiale delle armi catalane. Il Del Tufo accenna alle «buone lame Di spade e di pugnal di Barcellona.» (ms. c, f. 203).
  3. Che sii impiccato!
  4. Metaf. tolte dal navigare.
  5. Meretrici: che pagavano la gabella di due carlini al mese. C’era ancora, ai tempi del Basile, un Tribunale della gabella delle meretrici; che fu abolito alcuni anni dopo. V. Pramm, Nov. 1589, Tit. GLXXII, (De meretricibus, 6. Coll. Giustin., T. VII), e N. Toppi (De origine omnium tribunalium. Nap, 1655-9, II, 35). Cfr. il Tardacino (Com. alla Vaiass., p. 172), e G. V, i
  6. Forte rimprovero; rimprovero (nfroata) coi fiocchi (de zuco).
  7. Avola, nonna.
  8. Spirito maligno, che le balie nominano come spauracchio ai bambini, quasi aprisse il sacco per cacciarveli dentro e rapirli.
  9. Attributi di streghe; che si credeva ammazzassero i bambini e ne mangiassero le membra.
  10. Altrove (MN., IV): «semmena pezzolle.»