Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/305

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jornata i. trattenimiento vii. 91


lanzata catalana1; scrastannome da te, Forcella2, me se scrasta lo spireto de la forcella de st’arma! Dove trovarraggio n’autro Puorto3?, doce Puorto de tutto lo bene de lo munno! Dove n’autre Ceuze4?, dove l’agnolille5 d’ammore fanno continue follera de contentizze! Dove n’autro Pertuso6, recietto de tutte l’uommene vertoluse? Dove n’autra Loggia7, dove alloggia lo



    tele d’oro di panni sottili, di lana forastieri, d’opere bianche, di veli e d’altre merci»

  1. V. n. 39, p. 9.
  2. via, che prende il nome dall’antichissima platea forcellense.
  3. Regione, e poi quartiere, di Napoli.
  4. Luogo sopra Toledo, che, fino ai principii del S. XVI, era tutto piantato di gelsi, e vi si allevavano i bachi da seta. Vi si andava a diporto, a bere e a far baldoria. Nella seconda metà del S. XVI vi si cominciò a fabbricare e vi si posero dei quartieri di soldati spagnuoli; il che contribuì a farne un centro di prostituzione, com’è ancora gran parte di quel tratto, che si dice «sopra i quartieri» (Cel., o. c., IV, 635 sgg.). Nell’ottobre 1616, si legge in un cronista: «Sabato, S. E. andò curiosamente in seggia scorrendo tutte le strade del quartiere sopra la strada di Toledo, volgarmente detto le Celse; e, si dice, per rinserrarlo, com’è solito per le altre città, che vogliono vivere onoratamente. Ma qui non sarà possibile, bisognando, per volere rinchiudere tutte le cortegiane di Napoli, chiudere più della metà della città!» (Zazzera in Arch. Stor. Ital., IX, 487). Nella MN., II, dove si tratta delle cortigiane, l’uno degli interlocutori, interrogato dal compagno, dichiara: «Io vengo da le Ceuza, Da pigliareme spasso».
  5. Bachi da seta.
  6. Di fronte la Chiesa di Montesanto era la porta de lo Pertuso, una sorta di buco nella cinta delle mura. Allargata e ornata nel 1639 dal Vicerè Medina Las Torres, prese il nome di Porta. Medina (Cel., o. c., IV, 800). È stata abbattuta ai nostri giorni. Il Liebr. (Anm., I, 401) ravvicina questo Pertuso al Malpertugio, onde parla il Boccaccio (Decameron, II, 2). Ma questo era nella regione di Porto: il luogo detto malum pertusum si trova nominato nei Registri angioini del 1329 (n. 278, f. 77), come mi comunica il ch. Prof. De Blasiis. E un vico Pertusillo era verso il Molo, il cui nome fu poi mutato in via dell’Acquaquilia.
  7. Loggia di Genova: così detta, perchè vi abitavano, prima, i mercanti genovesi. Ortensio Lando ne fa menzione, nel 1548, cosi: «Ve-