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168 lo cunto de li cunti

          E non vale a lo juoco de li sbriglie1.
          Ma, si vene a la prova,
          Se trova ncrosione
          Fra no stipo de libre no cestone2!
Fab. quanto è bestiale
          Lo presumere troppo;
          Solea dire no bravo studiante:
          «Chi chiù pensa sapere, è chiù gnorante
Jac. Dove lasso l’archimmia e l’archemista?
          Già se tene contento,
          Già se stimma felice,
          E, fra vinte o trenta anne,
          Prommette cose granne.
          Conta cose stopenne,
          C’ha trovato stillanno a lo lambicco,
          Che spera essere ricco.
          Ma, comme se copella,
          Resta magnato tutto,
          E vede si sofistica è chella arte;
          Vede quanto è cecato,
          Sedunto e affommecato,
          Ch’a puosto le colonne de speranza
          Ncoppa vaso di vrito;
          C’ha puosto li penziere e li designe
          Tutte miezo a lo fummo;
          Che, mentre co lo mantece
          Va levanno le shiamme,
          Co le parole ntanto,
          Pasce lo desederio de chi aspetta
          Chello, che mai non vene.
          Va a caccia de secrete,



  1. Birilli. V. pr. G. IV.
  2. Giuoco di parole tra stipo, armadio, e cestone, grossa cesta, anche sciocco.