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jornata ii. la tenta 277

          E se ne vace nfummo.
          Ma co sta tenta acquista openione
          De n’armo liberale,
          De cortese, magnanemo e jentile,
          Che te darria le visole,
          Ammico de l’ammice,
          Puzza de re, mai nega a chi le cerca.
          E, co sta bella rasa,
          Sfratta le casce, e sfonnola la casa!
Mar. Ne mente pe la canna
          Chi chiamma liberale uno de chisse!
          Liberale è chi dace a tiempo e luoco,
          Nè jetta pataccune1
          A gente senza nore ed a boffune,
          Ma refonne li scute,
          A povero norato, e c’ha vertute.
Col.    Vide no magna-magna
          Pignato chino, piecoro lanuto,
          Martino, cervenara, sauta e tozza.
          Una casa a doi porte, cauzature,
          Che vene da Cornito,
          Ed ha casa a Forcella;
          Un accorda messere, uno tauriello,
          Ch’è quatro oregenale
          De la nfamia, e retratto de la copia2,



  1. V. n. 14. p. 107.
  2. Tutte queste frasi per dir: cornuto. Intorno a varie d’esse, cfr. Partenio Tosco (o. c., pp. 258-9). Magna magna: «perchè vive di reali, e però disse graziosamente uno spagnuolo: los cuernos son como los dientes, que al salir dan dolor, y despues sirven para comer».— Pignato chino: «perchè non ha bisogno di portare il vitto in casa, trovandolo nella pentola a spese del proprio onore». Casa a doi porte: v. n. 64, p. 150. Cauzature: v. n. 35, p. 53. Martino, cervenara, sauta e tozza: caprone, che salta e cozza: cornuto: cfr. n. 8, p. 250. — Cornito, Corneto — Forcella, v. n. 22, p. 91. Il nome dà l’equivoco.